Il Qi, secondo la Medicina cinese, è una forma sottile di Energia che sta alla base della nostra vita, la rende possibile e la governa. E’ una parola che non ha una traduzione perfetta in italiano, ma quella che più di tutte le si avvicina è secondo me “Energia Vitale”, un’ Energia che rende possibile la vita sulla terra ed è quindi una prerogativa non solo dell’uomo, ma di ogni cosa che ci circonda. Non solo di quelle animate, anche l’aria che respiriamo, ad esempio, è portatrice di un suo peculiare Qi!
Abbiamo diversi tipi di Qi, ognuno dei quali è preposto ad una sua funzione ben precisa, ma fondamentalmente li possiamo suddividere in 2 gruppi principali:
Il primo tipo di Qi, detto Yuang Qi, è duraturo, il secondo ha invece un costante bisogno di essere implementato per tutta la durata della vita, e ciò fondamentalmente lo si fa con la respirazione e con l’alimentazione, che ci donano il loro Qi il quale poi nel nostro corpo, a livello del Polmone, ma soprattutto grazie alla partecipazione attiva (e direi fondamentale) della Milza e del Rene, si trasforma in quello che io chiamo Qi definitivo, ovvero la forma più completa ed elaborata del Qi acquisito dopo la nascita. Abbiamo fondamentalmente 2 tipi di questo Qi:
Quindi, alla fine possiamo tranquillamente dire che abbiamo 3 livelli di Qi:
Queste energie non dobbiamo immaginarle come energie che popolano compartimenti stagni e non entrano mai in comunicazione tra loro. Sappiamo, l’ho detto tante volte, che in MC non esiste un dualismo netto, ma ogni cosa entra necessariamente in contatto con l’altra, c’è una compartecipazione anziché una compartimentazione!
E così quindi tutte queste energie sono intertrasformabili, ovvero in caso di necessità il nostro corpo richiama gli eserciti e decide di dare priorità ad una o all’altra.
Quindi ad esempio, se noi siamo ammalati, l’organismo capisce che deve dare priorità allo scudo protettivo e pertanto richiama le sue energie in superficie per combattere lì la battaglia. Ce ne accorgiamo perchè compaiono segni quali febbre e sudorazione, fenomeni preposti alla dispersione dei patogeni, in alcuni casi anche eruzioni e arrossamenti.
Ricordiamo che la guarigione è un processo centrifugo, ovvero un meccanismo che procede dall’interno verso l’esterno, per abbandonare il corpo, mentre la malattia è al contrario un fenomeno che procede in direzione centripeta, dall’esterno verso l’interno.
In questo momento, quando l’energia del corpo è reclutata per potenziare lo Wei Qi, abbiamo anche ad esempio una diminuzione dell’appetito, in quanto il nostro corpo sa che non può contare sullo Ying Qi, che è ovviamente diminuito in quanto i suoi “soldati” sono stati momentaneamente dati in prestito al Wei Qi.
D’altro canto, non appena guariamo, durante la convalescenza, avviene il contrario: è lo Wei Qi che dà parte dei suoi soldati allo Ying Qi per provvedere a recuperare le forze interne, a nutrire gli organi provati dall’indebolimento causato dalla malattia.
Il terzo caso, quello del potenziamento dello Yuang Qi, è di meno facile comprensione, ma non per questo meno affascinante! Non so se vi sia mai capitato, a me sì, (continuamente in questo periodo…) di sentire la necessità di isolarvi dal mondo per un po’, di starvene un po’ in disparte, di lasciare che il mondo proceda per la sua strada mentre tu ti fermi e ti raccogli in te stesso. Per pensare, per nutrire la tua spiritualità, per svuotare la mente da tutta la sozzura di cui la senti piena, per rallentare, per depurarti, oppure semplicemente per curarti le ferite. Ecco, quando proviamo questa sensazione, è il nostro corpo che ci fa capire che ha bisogno di “curare” il suo Yuang Qi.
E siccome sappiamo che lo Yuang Qi è preziosissimo, è quella energia, ad esempio, che, assieme al Jing, la quintessenza o energia primordiale, risiede nel Rene e ha un ruolo basilare nella formazione e trasformazione del Qi acquisito dopo la nascita (come abbiamo visto qui ), ce la sentiamo di non ascoltare questa richiesta, di farla tacere e di continuare a spremere le nostre energie come se nulla fosse?
E allora, prepariamoci una tazza di buon Tè e meditiamo su questa importante scelta. Io mi sa che oggi scelgo uno Shu Pu’Er, il mio comfort tea, tu quale scegli?
Buon Tè consapevole ad ognuno di voi!