Siliconi e Paraffine: che cosa sono e perché in genere sarebbe meglio evitarle

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I siliconi e le paraffine sono dei sottoprodotti della raffinazione del petrolio (anche se alcune paraffine possono essere sintetizzate in laboratorio), e sono molto apprezzati dall’industria cosmetica non solo per il loro basso costo, ma anche per “l’effetto maschera” che simula una idratazione e un effetto lisciante che potenziano l’appeal del cosmetico.

Ma vediamo un po’ da vicino cosa sono queste sostanze e quali effetti producono.

Le paraffine da un punto di vista chimico sono miscele di idrocarburi saturi, in prevalenza alcani, quindi composti organici contenenti, nello specifico, da 20 a 30 atomi di carbonio ai quali è legato il massimo numero possibile di atomi di idrogeno. Sono ottenuti, come detto in precedenza, dalla raffinazione del petrolio e si presentano sottoforma di olio o di pasta bianca traslucida, inodore e insapore la cui struttura può essere macrocristallina o microcristallina, a seconda del metodo di produzione utilizzato. La paraffina solida è ottenuta dall’olio di paraffina mediante un processo di desoliazione con solvente e successivo trattamento con acidi, e contiene circa l’1% di olio.

Sia la paraffina liquida che quella solida sono utilizzate ampiamente in cosmesi per le loro proprietà emollienti e li troviamo in tantissime formulazioni, dalle creme idratanti a quelle antietà, nei bagno doccia cremosi, negli stick per labbra, nelle maschere per i capelli e nei deodoranti, per citarne alcuni.

Il termine paraffina deriva dal latino parum affinis che tradotto significa poco affine, ad indicare la scarsa reattività e l’elevata inerzia di questa molecola. Questo è uno dei motivi che ne fanno un elemento di elezione in certa cosmesi.

Si discute tanto oggi sull’uso di queste sostanze in cosmesi e, come spesso accade ultimamente, ci si divide pesantemente tra strenui difensori dell’utilizzo di questa sostanza e nemici assoluti! Io non mi voglio schierare a nessuno di questi due estremi, anche se per me sto attenta a scegliere i prodotti che non la contengono.

Per prima cosa vediamo come la paraffina si comporta sulla nostra pelle:

Una volta applicata, la paraffina forma sulla pelle un sottile strato protettivo, un velo oleoso sottile che impedisce la disidratazione, lascia una piacevolissima sensazione di morbidezza e fa sentire la pelle liscia e levigata. Insomma, è inerte, è poco untuosa e lascia la pelle morbida, sembrerebbe proprio un prodotto perfetto!

Ma allora cosa la rende un prodotto che si è fatto parecchi nemici?

Le motivazioni sono tante. Alcuni affermano che sia comedogena, altri che invece non lo sia affatto; alcuni dicono sia dannosa, altri invece che sono tutte bufale e che non è stato scientificamente provato. A chi credere? Io fondamentalmente mi tiro fuori da polemiche a senso unico e dico subito che preferisco prodotti che non la contengono, in quanto credo che la paraffina, quale prodotto ottenuto a partire da una sostanza, il petrolio, che per sua natura non è “progettato” per l’interazione con l’ossigeno, non sia proprio il più grande amico della pelle e le preferisco sicuramente molecole più affini alla sua struttura e alla sua naturale fisiologia. La paraffina infatti forma sulla pelle un film decisamente occlusivo, che impermeabilizza la pelle ostacolando una delle sue principali funzioni: quella di barriera ed emuntorio, ovvero di tessuto che deve per forza di cose interagire attivamente con l’ambiente esterno mediandone gli scambi. Se noi blocchiamo questa interazione, mettiamo la pelle in una situazione di sofferenza che alla lunga non potrà che portare svantaggi. Infatti va considerato che l’effetto di comfort elevato indotto da queste sostanze è temporaneo e dura soltanto finché la paraffina resta a contatto con la nostra pelle. Subito dopo, non appena lo strato viene rimosso, ecco comparire la sensazione di secchezza e di pelle che tira, sensazione che ci porta a richiedere ancora la sua presenza. Ecco perché, ad esempio, molti di noi tengono sempre in borsetta uno stick per labbra e lo applicano continuamente! Un buon “burro di cacao” formulato con sapienza, risana subito la pelle delle labbra e non richiede applicazioni frequenti. Dopo un po’ semplicemente non ne abbiamo più bisogno!

Io personalmente preferisco quindi applicare sulla mia pelle prodotti formulati con oli e burri vegetali e, concedetemelo, non è vero che sono più oleosi, più comedogeni, più reattivi e allergizzanti. Una buona formulazione, fatta con sapienza e con la dovuta attenzione alla nostra pelle, e scelta con la giusta consapevolezza e conoscenza delle caratteristiche della nostra pelle, è sempre una scelta da preferire. Gli oli vegetali infatti non formano una barriera impermeabile, ma permettono lo svolgimento delle normali funzioni della pelle e questo a me personalmente sembra già un ottimo motivo per non mettere in dubbio la mia decisione!

E i Siliconi?

Idem. Anche loro sono dei prodotti che derivano dalla raffinazione del petrolio e che possiamo riconoscere nell’INCI dei nostri cosmetici perché in genere finiscono con il suffisso -one o -ane (dimethicone, trimethicone, cyclopentasiloxane sono tra i più diffusi), ma anche nomi come quaternium e polyquaternium accompagnati da un numero sono siliconi.

Perché sono utilizzati nei cosmetici?

Alcuni, come i quaternium, sono dei tensioattivi cationici, altri sono degli emollienti, e in ogni caso sono dei performanti. Sono quindi dei prodotti che, come le paraffine, formano sulla pelle una patina occlusiva e aumentano la morbidezza, la sensazione di pelle liscia e setosa e conferiscono un effetto tensore alla base dell’azione antiage del prodotto. Applicando infatti un sottile straterello di silicone sulla pelle, questa sembrerà asslutamente più liscia, levigata, giovane, le rughe sembreranno ridotte e la pelle più tirata…

Ma a che prezzo? Dopo un po’, quando toglieremo la nostra “maschera”, la pelle sembrerà semplicemente più spenta, asfittica, molto meno elastica, e questo perché non avrà “respirato” per almeno 8 ore al giorno tutti i giorni e non sarà stata nutrita, ma solo coperta! Questo discorso, ovviamente, vale sia per il viso che per il corpo.

I siliconi poi sono spesso usati nei prodotti per i capelli, perché sigillano le doppie punte, disciplinano la chioma, contrastano l’effetto crespo. I capelli sembreranno così più lucidi, brillanti, sani. Poi però quando verrà tolto lo strato di silicone il capello tornerà fragile come prima, tenderà a spezzarsi e rifioriranno le doppie punte. Anche questo perché è stato coperto e non curato, nutrito, idratato. Molte di voi mi obiettano che l’olio vegetale unge troppo i capelli e che poi toglierlo è un pasticcio. Ma questo perché non lo utilizziamo nel modo corretto! Ne bastano infatti davvero poche gocce sui capelli ancora umidi, oppure massaggiate sulla mano e passate sui capelli asciutti per ottenere un ottimo risultato nutriente.

Dobbiamo sapere che esistono delle formulazioni naturali assolutamente valide e che, se formulate sapientemente e con una ineccepibile conoscenza della fisiologia della pelle e, allo stesso tempo, delle proprietà delle materie prime utilizzate, possono produrre sulla nostra pelle dei risultati eccellenti e sicuramente riusciranno a curare in profondità, senza nascondere o dare solo sollievi momentanei.

E qui è l’alchimia: prendere molteplici elementi che la natura ci offre e ricombinarli in un modo singolare per produrre qualcosa di unico che entrando in contatto con il nostro corpo, la nostra pelle, il nostro olfatto, la nostra mente antica, la nostra anima, possa vibrare e transfondere i suoi toni più alti per contribuire a manifestare la bellezza di ciò che siamo. Senza incertezze, paure o tentennamenti legati alla sfera intellettuale. “ Dr Mariano Spiezia