L’olio essenziale di Lavanda è conosciuto soprattutto per le sue peroprietà rilassanti e calmanti, ma in realtà è molto più di questo!
Iniziamo col dire subito che quando abbiamo a che fare con un olio essenziale dobbiamo per prima cosa accertarci della sua qualità: ci sono tantissimi oli essenziali di lavanda in commercio, ma non tutti hanno la stessa Bioattività (se ti incuriosisce il concetto di Bioattività puoi sbirciare in quest’altro articolo mentre le info generali sugli oli essenziali sono qui )
Quando parliamo di olio essenziale di Lavanda ci riferiamo principalmente a quello di Lavanda angustifolia o Lavanda vera. A volte questo viene adulterato con altre specie meno pregiate, ma che hanno una resa decisamente maggiore e quindi un costo più basso, oppure addirittura con oli di sintesi chimica che invece non hanno alcuna proprietà salutare.
Gli oli simili alla angustifolia sono principalmente 3:
Differenti tipologie di Lavanda angustifolia:
Acquistare l’olio essenziale 100% di angustifolia non è sempre una garanzia di qualità assoluta. Esistono infatti numerosi grade qualitativi di quest’ultimo, ovvero 2 da lavanda selvatica, molto più difficili da trovare sul mercato, sono più prodotti di nicchia che è più facile trovare in piccolissime quantità presso qualche buon produttore francese, e 2 da lavanda coltivata. Vediamoli un po’:
Le due tipologie da lavanda spontanea si distinguono in base alla latitudine di crescita in Lavanda selvatica d’alta e bassa quota, con la prima un po’ più pregiata rispetto alla seconda. Le tipologie da coltivazione sono invece quelle che troviamo più frequentemente sul mercato, e le distinguiamo in clonale e non clonale: nel primo caso l’olio è ottenuto da piante di lavanda che originano tutte dalla stessa madre, nel secondo caso le piante madri sono invece differenti. Le non clonali (o di popolazione) derivano da semi selvatici e sono più pregiate rispetto alle clonali. Devono corrispondere a tutta una serie di requisiti di qualità per ottenere la denominazione “di origine controllata” che fa acquisire all’olio una bioattività maggiore. Il tipo clonale è invece meno pregiato, ma è quello più comune. Possiamo capirlo osservando i campi di lavanda: nel primo caso la crescita è disomogenea, sia in termini di fioritura (alcune piante fioriscono prima di altre) che di colore che fa assumere varie sfumature di viola ai campi. Nel caso di campi clonali invece le piante fioriscono tutte insieme e hanno un colore uniforme, in genere di un viola molto intenso.
Proprietà dell’Olio essenziale di Lavanda angustifolia:
Come utilizzare l’olio di Lavanda?
Abbiamo diversi modi:
Insomma, è davvero un olio essenziale amico del nostro Benessere, dobbiamo solo fare attenzione alla sua qualità. Uno dei miei tanti desideri è quello di recarmi in Provenza, in un luogo un po’ meno commerciale, e riuscire a procurarmi un olio essenziale da lavanda selvatica. Chissà… 😉
Il Tè al quale lo possiamo abbinare?
Propongo la ricetta che ho descritto prima, aggiunto al Tè Earl Grey, anche d’estate, infuso a freddo, oltre a renderla una bevanda gradevolissima e rinfrescante, si unisce alle proprietà dell’olio essenziale di Bergamotto (usato per aromatizzare gli Earl Grey più pregiati) sommando alle proprietà rilassanti della lavanda quelle del bergamotto, che tira su il tono dell’umore.
I testi ai quali mi sono affidata per lo studio delle proprietà degli oli essenziali, in particolar modo per le proprietà attribuite loro dalla Medicina cinese, sono soprattutto quelli di Bottalo e Holmes.